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Tema “Come passi le tue giornate in quarantena”

 

Caro Diario,

                                                                                                                   

sono passati ben 18 giorni da quando hanno dichiarato la chiusura delle scuole su tutto il territorio italiano. Non sembra vero ma il nostro paese è diventato il più colpito d’Europa. La situazione peggiora di giorno in giorno e nella mia famiglia avverto una nota di inquietudine. 

Per essere sincero all’inizio di questa storia, l’epidemia non mi spaventava tanto. Pensavo che si trattasse di una semplice influenza, ma con il passare dei giorni lo penso di meno.

La paura è arrivata anche nel mio piccolo paese, Serradifalco è stato sempre un paesino speciale, tra amici e la scuola avevo sempre qualcosa da fare. Ma adesso… tutto è cambiato, l’ultima volta che sono sceso in paese era tutto deserto, la gente impaurita camminava con le mascherine e io li guardavo ancora come persone un po' esagerate, credevo che si era creato solamente tanto allarmismo. 

Dopo avere appreso che la riapertura delle scuole è stata posticipata, mi sono reso conto di non trovarmi davanti ad una semplice influenza.

Le brutte notizie al telegiornale non fanno che aumentare il timore, adesso la televisione si vede raramente. Mi sento sempre più strano, c’è qualcosa dentro di me che mi fa impazzire. La scuola e gli amici sono stati sostituiti da una grande paura che mi crea un grande disordine mentale.

Mi sento come un ragazzo a cui è stato tolto ciò che lo rendeva felice. Non so più che cosa fare, sono ostacolato dalle mura di casa mia e passo le giornate a cercare di fare qualcosa per distrarmi. Forse prima, ero disposto a pagare per rimanere a casa, ma pensare che li fuori c’è una continua lotta contro un nemico invisibile mi fa sembrare casa mia una prigione.

Mi sembra di essere finito in un film, siamo cresciuti protetti dalla vita dura che ci doveva ancora aspettare, non ero pronto per affrontare un grave problema. Capisco adesso la situazione di chi ogni giorno è in condizioni di estrema povertà, di malattia, di guerra anche se ben peggiori di quello che sto vivendo io. 

Per fortuna la scuola, tanto stressante e faticosa, come la consideravo io, mi tiene in collegamento con i miei amici. Mi mancano le risate, gli scherzi e le sgridate dai prof, le uscite all’aria aperta, il ritornare a casa esausti di una giornata movimentata. Non è più come prima.

L’unico lato positivo è quello di riscoprire sé stessi. Tra impegni e lavori non ho mai preso tempo per me stesso. In questo periodo sto riscoprendo il valore della lettura, leggendo tanti libri di diverso genere. Faccio una passeggiata nel mio giardino e ammiro con bellezza i tulipani che pian piano si risvegliano con i caldi abbracci del sole. Ma la cosa più importante di tutte e che sto vivendo questo momento con la mia famiglia, con i miei nonni, i più bisognosi in questo momento. Insieme dimentichiamo tutto e ci dedichiamo a qualche gioco da tavolo, a cucinare insieme o più semplicemente a parlare tra di noi. Questa cosiddetta quarantena ci può far capire quanto è bello ogni attimo passato insieme, e che non si deve sprecare neanche un secondo, perché se un giorno la malattia venisse a bussare alla porta io potrò rispondere con un sorriso. Perché tutto andrà bene! Per tutti noi che stiamo passando questi piccoli attimi di tenebre, non solo italiani, ma tutto il mondo.

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Giarratano Raoul

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