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Pensieri morenti tra me e te

Ciao fra, come stai?

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I lampioni fuori casa sono stati riparati e adesso i gatti devono nascondersi sotto le macchine per dormire.

A circa cento metri da qui è iniziata la costruzione di un asilo nido cosi la zona che circonda le mie mura è stata completamente ripulita.

Sono state aperte nuove attività commerciali, altre, sull’orlo del fallimento sono state chiuse, ma lo shopping pomeridiano e la vita serale funzionano ancora come una volta.

C’è ancora chi acquista vestiti, borse o fa la spesa.

C’è ancora chi beve birra, chi va a cena fuori o magari sorseggia un buon caffè, zuccherato o amaro.

Il mare non è più bello come una volta. Forse non è neanche brutto.

Non sento più la necessità di dover guardare le onde.

Il tramonto di martedì potrebbe essere più chiaro e visibile rispetto al giovedì, ma resta lo stesso.

Adesso ho un letto più grande, riesco a posizionare tre cuscini in orizzontale senza correre il rischio che uno di essi tocchi il comodino sulla destra o la scrivania sulla sinistra.

Penso a quando da piccolo cadevo ripetutamente dal letto a causa dei mie bruschi movimenti, ora non è altro che un lontanissimo ricordo.

Ricordi di quando ti parlavo dei miei problemi di insonnia?

Adesso dormo tantissimo, anche troppo.

Riesco a perdermi almeno dieci ore di pensieri inutili ogni giorno. Quanto può essere meraviglioso o raccapricciante vivere i propri giorni aspirando al sonno?

Riuscire a far trascorrere velocemente il tempo senza viverlo.

Non vorrei mai svegliarmi, o perlomeno alzarmi.

Ho anche una nuova tv. Questo quaranta pollici possiede una risoluzione fantastica, i colori sono estremamente forti e grazie all’ottimo audio non ha bisogno di ulteriori casse di supporto.

Non la guardo mai. La programmazione è la stessa di dieci anni fa, con un grosso aumento di trasmissioni trash, sportive e culinarie. Sembra che piacciano e vadano di moda.

Non guardo neanche più i notiziari.

Le notizie sono rimaste più o meno le stesse.

La crisi economica, discussioni tra politici, persone che lavorano per riuscire a pagare la benzina per recarsi sul posto di lavoro.

Innocenti che perdono la vita trovandosi in luoghi sbagliati al momento sbagliato tra persone che sbagliano. A volte mi chiedo come il karma possa tornare a restituire una vita.

Per fortuna il cibo sul tavolo del salotto di casa mia non manca mai.

Mangio anche più di due volte al giorno.

Ho sempre fame.

So quanto sia sbagliato voler di più specialmente quando altre persone vorrebbero quello che io ho già, ma sai… non riesco mai ad accontentarmi.

Sai cosa ho fatto stamattina?

Sono andato a fare due passi e ho cominciato a pensare di camminare mentre camminavo. Sono inciampato diverse volte.

È come se qualcuno avesse voluto dirmi che se pensi troppo a quello che stai facendo non riuscirai a farlo bene. Provaci anche tu qualche volta.

Oggi ho pensato anche al futuro e alle varie strade che potrebbero formarsi.

Potrei ottenere un ottimo lavoro e vivere tranquillo.

Potrei dover fare sacrifici per tutta la mia vita per poter mangiare il cibo che ora i miei genitori mettono sulla tavola come se nulla fosse.

Potrei sposare una donna che casualmente incontrerò quando la necessità di avere dei figli varrà più del matrimonio stesso.

Potrei divorziare quando i figli saranno abbastanza grandi da sapersi gestire da soli.

Potrei restare solo e concentrarmi su altre cose.

Potrei vivere la vecchiaia in compagnia di una badante.

Potrei morire oggi.

Potrei vivere fino a cento anni.

Capisci quello che intendo?

Non si tratta di ottimismo o pessimismo. La chiamo fredda razionalità.

Sono infiniti i percorsi che potremmo prendere, ma li conosciamo tutti.

È cosi triste, cosi privo di vita.

So bene che è del ciclo della vita umana che stiamo parlando e non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma ormai parlo alla mia mente, colpevole di avermi intrappolato, con rassegnazione e come se non esistesse nulla che possa farmi venir voglia di scollarmi dal mio enorme letto.

È difficile spiegare in una lettera cosa succeda nella mia testa, sto cercando di esporre ogni singolo concetto nel modo più sintetico possibile.

Ho vissuto sempre con grande indecisione facendo del dubbio la mia forza.

Ora è come se non ci fossero più domande o risposte. Come se parlassimo di un forse certo.

È come leggere una cartina geografica del globo. Miliardi di percorsi già scritti.

Basta studiare un po’ e piano piano li avrai imparati tutti. Potresti perderti ma lo stesso percorso errato è segnato sulla cartina.

Di strade nascoste ce ne sono poche e sono sempre molto corte e strette.

Il mondo non può essere salvato.

È come un temporale, puoi solo aspettare che finisca.

Spesso passo le ore in bagno. Mi siedo sulla vasca e guardo il telefono.

C’è chi muore in guerra e chi non ha le palle di buttare un cellullare.

Io rientro nella seconda categoria. Me ne vergogno ma non ho forza di volontà a sufficienza per cambiare le cose. Forse cerco una scusa, o forse è davvero cosi.

Inizia a essere tutto grigio.

Da ragazzino vivi passando dalla luce al buio e viceversa, da grande accade questo. Sai già tutto, tutto cosi inutile e triste.

Fragile e forte ero.

Ora sono anche debole.

 

Qui tutto bene, aspetto tue notizie.

Un abbraccio

 

 

LUCA ARDIA

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