Nessuno parla mai degli amanti
Nessuno parla mai degli amanti.
Forse, se ci pensiamo bene, la categoria che più ci ha rimesso in questa lontananza forzata.
Ognuno di loro è costretto a vivere la quarantena in quelle vite che da diverso tempo non sono più le loro, o per lo meno così dicono.
Ed è così anche per noi.
Ogni giorno ti vedo da lontano, mi fai un cenno e penso “ok, almeno stai bene”, non come quei giorni dove, invece, eri lontano.
Passavano i giorni e non ritornavi, pensavo di impazzire.
La prima regola che ci siamo dati è quella del “dopo l’orario di lavoro, noi non esistiamo”, l’ansia saliva e io, inerme, non potevo scriverti un semplice “come stai?”.
Cercavo informazioni da chi poteva sapere e poi la doccia fredda: sta male, ha la febbre.
Non riuscivo a pensare ad altro che a te, a come stavi, mi ponevo un milione di domande, ma prima fra tutte: lei ti stava dando le giuste attenzioni?
Quella lei che a volte disprezzavi, ma che tutelavi sempre con i tuoi “non dovrà mai saperlo”…quella lei con cui era finita da anni, ma con cui recentemente hai avuto la seconda figlia… sempre quella lei che non ti dava mai quello che ti davo io, ma che era con te quando avrei dato qualsiasi cosa per esserci io.
E poi, dopo settimane, rieccoti...e il mio sorriso esplode, forse qualche lacrima è anche scesa.
Ci vediamo, mi racconti che hai avuto paura, che hai pensato di morire e io vorrei solo abbracciarti, baciare quella labbra che normalmente avrei divorato e dirti “amore mio, sei qui, questo è quello che conta”.
Ma non posso, tu sei sulla porta ed io seduta alla mia scrivania lontana da te da quelli che sembrano chilometri e chilometri di distanza e mi dici “lo faccio per te…”
Lo fai per me, ed è così…ma mi manchi, mi mancano i giorni in cui eri nel mio letto ed eravamo noi… noi che eravamo l’antidoto l’uno per l’altra quando la vita pensavamo facesse schifo.
Noi, che facevamo l’amore come nessuno mai, che bastava uno sguardo per capire che eravamo fatti per stare insieme, ma nel momento sbagliato.
Ed ora, mi rimangono i tuoi messaggi, i tuoi baci virtuali, che mi danno la speranza che anche tu quelli veri tra di noi non li hai dimenticati.
Poi, finisce la giornata, tu torni a casa ed io nella mia solitudine rileggo le tue frasi, come è sempre stato e mi crogiolo nel piacere di quello che fu e di ciò che è rimasto.