Lettera per mio fratello Davi
Mi manchi è: un sentimento che resta. Mi manchi è: un sentimento che ama che piange che si dispera, un sentimento presente giorno per giorno. Quanto mi manchi Davi, tutto è diverso da quando sei partito ma sei ancora una poesia è una melodia di brano di Chopin a 4 mani, nella mia vita. Sei una storia che non ha fine. Perché i tuoi ricordi sono ancora visibili ai miei occhi le tue immagini nei miei pensieri è ancora la mia storia è la mia calligrafia, tutto fa parte di te, le mie melodie suonate nel mio cuore, tu sei lo splendore dei miei occhi il sorriso delle mie labbra il sole della mia vita. Sei per me la stella più luminosa che orna il mio cielo. Nel cuore della notte sei come, l’ arcobaleno di tanti colori colorati. Sei nel mio Oceano di sogni, nella mia anima più profonda. Tu sei la perla più bella, sei il mio vivere, manchi tanto. Stanotte il tuo abbraccio che ho ricevuto come una luce calda che riscaldava la mia anima. “Manchi.”
Oggi, Davi, mi sono ricordata di te senza lacrime, senza dolore, senza paura.
Mi sono ricordata di te con un sorriso, per salutare in silenzio tutti i nostri ricordi. Ed ho capito che: Ogni cicatrice ha un significato che solo chi ha condiviso la stessa sofferenza capisce ed è in grado di fare qualche tipo di commento.
Il dolore è così travolgente che può uccidere un'anima con grande facilità, soprattutto quando non riesce a urlare il suo dolore, solo grida di aiuto muto, detto a se stessa, e quelle più forte ti immergono nell'abisso della disperazione, è Difficile quando non vedi più, anche se gli occhi non ti hanno ancora tradito, è difficile vedere la stessa sensazione con un solo viso, è così strano quando quello che provi diventa incomprensibile anche per te stessa e non trovi Il modo per spiegare il " perché?!". Perché non riesci a staccare quello che c'è lì e poter andare avanti.
Sai come muore un'anima? Insegnami come.
“Ti aspetterò, ma non so come contare fino all'infinito."
Le persone più felici non hanno necessariamente il meglio. Fanno solo il meglio di tutto ciò che gli viene incontro.
E cosa dovremmo fare, cosa dovrei fare io?
Io che sogno e non posso raggiungerti, io che frequento sogni e pensieri strani per poi scrivere e non capirci nulla.
Ti voglio bene Davi.
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Con amore “Chiara.”
Come mi chiamavi tu, “Lalla”