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Lettera del marito a Luisa

29/30 marzo 2020

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Cara Luisa,


sono incerto sulla data. Non conto più i giorni, credo che oggi sia… domenica? O forse è già lunedì. È che ho tirato giù le tapparelle e ho l’orologio in sala, troppi passi lontano da me. Io sono già a letto, anche se forse è troppo presto, o forse è già mattina, chi lo sa. È che, stando così tanto tempo da solo, io non capisco neppure cosa sto realizzando di concreto.
Leggo che bisogna tenersi in forma ma tu, mi immagini? In un completo sportivo come una volta, come in quei weekend in cui andavano a correre lungo la zona balneare. È lì, che ci siamo incontrati, ricordi? Tu eri così bella, baciata dalla luce dell’alba, la stessa di un sole che sembrava ancora toccare il mare, timido. Ed io, con i capelli a coprirmi il volto per via dell’arietta, ti vidi, ed è così che divenisti la madre dei nostri bellissimi bambini: Giorgio ed Elisa. Ricordo quanto eri bella il giorno del nostro matrimonio, morbida in quell’abito a sirena, e di quanto fossi raggiante dopo quell’operazione per cui avevi tanto timore.
Così, ti scrivo per farti sapere che siete sempre nel mio cuore, amori miei, per mandarvi un abbraccio, ed un bacio alla mia nipotina, la stessa che starai tenendo tra le braccia.
Sei partita ormai un mese fa, credevo che vi avrei raggiunti in quella città fredda del nord Italia, invece mi ritrovo qui, a prendermi cura di me e della casa! Mi hai insegnato così tanto della vita, che fare il bravo casalingo mi sembra quasi ovvio.
Spero che questa lettera vi arrivi, sai che ho sempre detestato i telefonini… E, sai anche che sono un romanticone.
Nell’attesa di svegliarmi da questo che mi sembra tutto un enorme sogno confuso, so che state bene, lo sento: vi immagino a preparare dolcetti nel pomeriggio e a piangere davanti a “Pretty Woman” la sera, o che so, ad addormentarvi davanti a un cartone animato con la bambina ancora intenta a rosicchiare il sonaglino in gomma.

 

 

Vi amo.
Con Affetto,

 


tuo marito.

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