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Lettera al nonno

Caro nonno,
Abbiamo sempre vissuto in paesi diversi, eppure ora più che mai sembra di vivere in due mondi separati. So che dovrei chiamarti più spesso, perché so che per te non è facile stare a casa, eppure lo fai, non perché ti è stato ordinato, ma perché sai che io ci tengo. Ti ricordi quando mi portavi a giocare a golf da piccola? Siccome mi venivano sempre calli sulle mani, mi avevi regalato piccoli guanti di cuoio bianchi. Tu mi guardi sempre con fierezza, ammirando la giovane donna che ormai sono diventata. Ma, dietro al tuo sguardo fiero, vedo anche la tua tristezza al vedermi allontanare da te.
Ciò che non tu non sai nonno, è che quei guanti ancora li tengo in una scatola in fondo ad un cassetto in camera mia. A volte li prendo e con cura li indosso, pur sapendo che ormai sono troppo piccoli per le mie mani. Allora penso a te. Penso a tutto quello che hai fatto per me, penso al tuo altruismo smisurato, penso a quanto sono fiera di essere tua nipote. Penso a quando, da ragazzina, mi portasti al poligono di tiro, e a come piansi dopo aver premuto il grilletto. Allora mi dissi che ero coraggiosa. Che quelle lacrime dimostravano la mia coscienza ma anche le mie paure, e che ne devo essere fiera, perché sono forte.
Questo coraggio, nonno, ce l’ho da te. Voglio che tu sappia che io sono ancora la tua nipotina, e lo sarò per sempre, ovunque io sia.
Non vedo l’ora di tornare a giocare a golf con te,
Tua nipote.

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