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Lettera al mondo

Lettera al mondo di buoni propositi

La meraviglia (thauma)era per i greci tutto ciò che all’improvviso si spezza, si trasforma in stupore e che per tanto ci porta verso la conoscenza.

Ecco proprio ora si è spezzato ciò che era familiare, e il mondo intero intorno a noi si pone in una angolazione diversa: tutto ciò che non volevamo vedere si impone alla vista come la morte,la malattia,la fragilità umana, la vulnerabilità, il caso.

Ma Nietzche ci ricorda che…”tutto ciò che non mi uccide, mi rende più forte..”,ed allora perché non trasformare, “la meraviglia” in volontà di comprendere?

Possiamo sorprenderci ora di tante cose sfuggite nella nostra quotidianità ordinaria: di come gran parte della nostra infelicità risiede nell’incapacità di star soli con la nostra solitudine (e non è un gioco di parole), di quanto abbiamo bisogno del contributo degli altri per esistere,e che agli essere umani non basta nascere una volta, ma rinascere di continuo.

Noi siamo gli antenati di una generazione futura,per cui la paura di un futuro ignoto è necessario che diventi risorsa: guardarla in faccia ci darà nuovo potere, ci darà energia per camminare ancora, perché camminare significa anche cadere, rialzarsi, cercare di non farlo e ricominciare a camminare.

È bene allora restare presso noi stessi,in questi giorni senza tempo e dare un senso alla memoria, uno spazio al pensiero, perché se tutto appare fermo, la nostra mente continua ad essere in continuo movimento.

Abbiamo nella nostra testa un film lungo e bellissimo,possiamo rivederne tutte le scene, per trovare ciò che avevamo perso, ciò che non sapevamo di avere, ciò che avevamo nascosto in un angolo.

Pensare allora ad una narrazione di sé e della propria vita che sia in forma puramente mentale o anche scritta: raccontarsi significa conoscersi e riconoscersi, ed è qualcosa che solo noi possiamo fare.

Il pensiero guarda in faccia l’inferno e non è spaventato” diceva Octavio Paz,il pensiero è l’ultima cosa privata che ci resta e che nessuno potrà mai toglierci ma è anche lo strumento più potente per il cambiamento, interiore e del mondo intero, e quando un giorno rileggeremo questo diario interiore, scopriremo la meraviglia, qualcosa in più su noi stessi, qualcosa in più su ciò che ci ha resi tali, e su ciò che può renderci migliori.

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Maria Vitalone

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