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Lettera a Maria Corredentrice

Cara Mamma Celeste,


sono qui, reduce da una notte insonne, come ormai me ne capitano parecchie, e mi trovo al computer a
scrivere per sentirmi maggiormente appagata e non pensare al letto che ruggendo mi ha sfrattata.
Mi soffermo a pensare a quante volte, nella tua vita, sei stata sveglia per il tuo Gesù.
Fin dal grembo materno, lo hai custodito e protetto, sei stata la vera artefice dell’Eucarestia che si è
intessuta nel tuo ventre, dopo quel “SI” che ha spiazzato il sistema.
Potevi morire lapidata, perché quello era il destino delle ragazze che hanno un figlio al di fuori del
matrimonio, se Giuseppe- grande santo!- non ti avesse preso con se e non ti avesse amata come sposa, pur
senza toccarti.
Chissà quante volte siete rimasti, tu e Giuseppe, alzati nel vostro letto nuziale illibato, per accarezzare il tuo
pancione che era teatro di un miracolo.
Poi la nascita, i pericoli, la fuga di notte perché Erode non uccidesse il bimbo, il ritorno dall’Egitto, la vita
nascosta a Nazareth.
Chissà, quando Gesù ha dato inizio alla sua opera pubblica, quante volte lo hai aspettato senza dormire, per
dargli un abbraccio quando tornava.
E, più di tutte, quella tremenda notte…
Quando il Cristo iniziava la sua passione, ecco che iniziava anche il tuo secondo travaglio, che ti ha portato
nel cuore della notte, probabilmente, a trasalire per lo spavento.
Tu non hai mai mollato, e hai serbato tutto nel tuo cuore.
Ti sei ritrovata sotto quella Croce, ad assistere il Figlio tuo, perché della sofferenza avevi fatto una missione.
Ed è in quell’ora cruciale, dopo una notte sicuramente passata in bianco dopo l’arresto di Gesù, che tu
diventi veramente Madre del Genere umano, l’Avvocata di tutti i popoli, la Corredentrice..
Tu sei stata la prima discepola di tuo Figlio, e hai imparato cosa significa soffrire, e offrire il proprio dolore.
Ora, Madre, guarda al mondo che geme nel dolore..
Supplica il Figlio tuo di dare la forza di stare ai piedi della Croce, come tu stessa sei stata, ad oblarsi per il
bene comune.
Non lasciare che il male prevalga, tu, che hai realizzato quello che era stato detto da Gesù “E quando sarò
innalzato, attirerò tutti a me”
Attira al Calvario le anime dei fedeli che ovunque soffrono, combattono, sperano.

Così quelle notti insonni avranno un senso; così anche chi, come me, si trova tutta la notte errabonda per
casa, avrà finalmente pace, perché accomunata al tuo cammino di luce.
Ricordati di noi, come hai sempre fatto, e portaci nel tuo grembo virginale in una nuova era.
Io ho fiducia in Dio e in te, perché te lo meriti e so che continuerai a vegliare notti senza riposo per noi
Quanto abbiamo bisogno di te in questo momento.
Forse il momento della prova terminerà, e saremo felici che tutto sia passato.
Nel frattempo, dolce Madre, stai accanto a chi soffre, a chi è in prima linea per lenire il dolore, a chi è per
strade poco sicure, ma che deve fare il suo lavoro per vivere ed essere d’aiuto agli altri e alla propria
famiglia.
Non ti dimenticare dei medici, degli infermieri, del personale degli ospedali, delle anime caritatevoli che
assistono i malati, dei famigliari, di chiunque abbia a cuore il prossimo.
Anche loro non dormono.
Per me forse ci saranno altre notti insonni, e sarò di nuovo rigurgitata dal giaciglio, con gli occhi aperti,
senza trovare ristoro.
Ma se so che tu sei al mio fianco, non ho paura.
Grazie mille per tutto quello che fai.
Sei proprio una grande eroina.
Piccola Pam

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