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Imparo a volervi bene

Cari mamma e papà, 

Tutti si lamentano di questa prigionia forzata, in quello che fino a pochi mesi fa, doveva essere il nostro luogo sicuro, la nostra casa.

Ma sapete?

Io non sento quel silenzio spaventoso descritto dalle persone; io percepisco un rumore di piatti che si scontrano, il gracchiare della televisione, che fatica nel riprodurre i vostri volti di quando avevate 20 anni, nelle vecchie cassette che in questa quarantena avete ritirato fuori.

Io sento la vita, i litigi con mio fratello per decretare di chi sarà la play nella prossima ora, o i tuoi abbracci così caldi e dove ,come una bambina, mi sento tanto al sicuro, mamma.

Tutto ciò, é vita, la mia.

A me questi, non sembrano i mesi sprecati che citano tutti, io li percepisco come fossero gemme preziose da non farsi assolutamente scivolare dalle mani. Senza di essi, non mi sarebbe mai venuto in mente neanche lontanamente di scrivere qualcosa che potesse leggere qualcuno all'infuori di me e di voi, anche se vorrei diventare una scrittrice; non avrei mai capito quali sono i veri amici, quelli che nonostante gli innumerevoli pasticci che combino, sono sempre lì, ad asciugarmi anche la lacrima più insensata di tutte; probabilmente non vi avrei neanche mai visti in quei filmati che mi affascinano tanto, dove  da novelli sposi visitate dei posti che ora saranno completamente diversi, VOI eravate completamente diversi, avevate quella spensieratezza, quei sorrisi che urlavano solo gioia e basta, che ora non avete più.

Inoltre, lo sapevate?

All'inizio di questa costrizione, tutti affermavano di aver imparato qualcosa di costruttivo dalla suddetta esperienza. A me non sembrava di apprendere qualcosa, ogni giorno era identico all'altro, la mattina volava con le video lezioni e il pomeriggio lo impiegavo a navigare su instagram o magari a leggere qualche libro dalla storia d'amore scontata.

Ma se vi devo dire la verità, mi sono accorta che non é vero, perché vi sto conoscendo meglio, é questo quello che sto imparando.

É assurdo da dire, perché é 16 anni che vivo insieme a voi, ma é così. Adesso mamma, comprendo un po' di più il tuo modo di fare turbolento e  le tue urla che spesso ritenevo ingiustificate. Ora papà, vedo più nitidamente i tuoi innumerevoli sacrifici e il tuo cuore buono. Adesso riesco ad apprezzare di più la vostra compagnia, che prima mi pareva quasi soffocante o velenosa, e ammetto che la pizza fatta in casa al sabato, é un abitudine a cui mi sto affezionando. Le serate passate attorno al tavolo in cucina a riscoprire le centinaia di giochi da tavola che giacevano dimenticati nei cassetti di camera mia, non avrei mai detto che fossero così belle.

Sto imparando a convivere con voi senza per forza dover sempre gridare e scatenare futili guerre. 

Sto imparando a volervi bene.

Perché é così, vi voglio tantissimo bene.

Vostra figlia.

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