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Dear you

Caro te,

 

ho passato anni a cercare il tuo sguardo, il tuo tocco, un tuo sorriso. Ho passato anni a cercare di porre fine a quella distanza che inevitabilmente incombeva tra di noi, ho passato anni ad illudermi che la ragazza a cui stringi la mano non ti rendesse felice solo perchè quella al tuo fianco volevo essere io. Quella distanza che adesso vedo chiaramente prima era inesistente ai miei occhi, non ho mai provato apertamente ad annullarla, troppo timida ed insicura per uno di quei gesti da film a cui tanto ambivo, però lo volevo e, ad ogni tua piccola attenzione, mi illudevo che un gesto come quello lo avresti compiuto tu. 

 

Si dice che l'amore renda altruisti ma io non ho mai desiderato così tanto stringerti tra le mie braccia senza pensare che, forse, non sarebbe stato il mio petto il tuo porto sicuro. Adesso, invece, non sai cosa darei per smettere di pensarti, perchè anche solo immaginarti mi fa male. Sento ancora addosso il tuo profumo, è intriso in ogni parte di me, tutta colpa di un po' di vento e un dannato maglione, quanto vorrei poterlo avere ancora indosso, tirarne le maniche fino a coprirmi le dita e sentirmi un po' più vicino a te. 

 

E il tuo sorriso? Dio, quel sorriso non vuole darmi tregua, me lo hai impresso a fuoco nella mente, non vuole lasciarmi andare, per colpa di quel sorriso ho creduto di conoscerti più degli altri perchè i sorrisi che rivolgevi a loro erano diversi da quelli che regalavi a me oppure continuavo solo ad illudermi e sai, forse un po' mi piaceva. A volte non capisco se ho amato te o ho odiato me stessa, ogni volta che ti guardo tutto ciò che avevo provato a dimenticare di te riaffiora, il mio cuore riprende a battere e le cicatrici su di esso si riaprono. Non so spiegartelo.

 

Ma la cosa che più mi faceva male era il tuo sguardo, quei tuoi occhi indagatori, li sento anche ora, che mi accarezzano, sento il calore delle tue mani anche se la tua pelle è lontana da me. E' dannatamente difficile, mi sembra di tornare a quella sera. Mi hai stravolto con uno sguardo, non so cosa mi prese ma dopo aver battuto le palpebre mi ero ritrovata sospesa, in bilico su un filo d'aria inesistente, sprofondavo nei tuoi occhi scuri che, mai come quella notte, celavano tanto dolore, tanto da farmi paura. Fu in quel momento che capii, mi ero persa cercando te. Lasciai andare quel pensiero un secondo dopo averlo formulato, ti strinsi la mano e corremmo, liberi, senza catene, tranne quelle che ci legavano l'una all'altro, il mio era solo il sogno di una notte tempestata di stelle.

 

Volevo solo dirti che il ricordo di noi non si dissolve, è qui stretto tra le mie costole e anche se fa male lo custodirò sempre, perchè infondo eravamo belli io e te, belli nel nostro essere diversi.

 

La tua piccola Neo.

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