Chiedilo agli occhi
Cari sconosciuti in coda davanti al Supermercato,
É giunto il tempo di indossare mascherine e di guardarsi dritto negli occhi.
Rughe profonde sulla fronte che scandiscono il tic-tac del nostro orologio. Segni di una vita vissuta.
Solco tra le due sopracciglia che ci dice quanto questa persona non abbia riso abbastanza.
Fronti lisce che nascondono la paura di invecchiare, poiché tradite da palpebre increspate.
Ciglia lunghe alla Betty Boop.
Sopracciglia ad ali di gabbiano che per poco non spiccano il volo.
Occhi stanchi di chi ha trascorso una notte insonne perché ha fatto l'amore, perché ha scoperto una nuova serie TV, perché ha finito il Tavor, il Lexotan o lo Xanax, perché non ha più tisane al biancospino ed alla passiflora, perché rimugina su questioni passate.
Occhi stanchi di ricercatori, medici, infermieri, OSS, addetti alle pulizie e dipendenti dei supermercati.
Occhi tristi di chi é in apprensione per i propri cari.
Occhi malinconici ed inumiditi.
Occhi timidi di chi non è abituato a sostenere uno sguardo.
Occhi collerici di chi deve imparare a gestire la rabbia.
Occhi sgranati di chi è impaurito, di chi si sente perduto perché non può controllare questo nuovo nemico invisibile.
Poi ci sono quegli occhi, i miei preferiti, che hanno imparato a "sorridere", nonostante tutto. Proprio come quelli dei miei nonni che mi hanno insegnato a sopravvivere al dolore.
...Chiedilo agli occhi,perché dicono sempre la verità.