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Cara me

Cara me,

 

Come stai? Non rispondermi con un "bene" veloce e scontato, sai quanto mi piaccia ascoltare. Ti scrivo da questa casa che tanto hai amato e tanto hai odiato e mi sento un po' S.J. Parker mentre lavora al PC davanti ad una finestra anonima di un palazzo anonimo a NY, mentre pensa a Big che quando colora non sta mai nelle righe. Sei andata avanti voltandoti indietro così tante volte che spesso mi chiedo come tu sia riuscita a non rimanere incastrata in qualche strana dimensione. Sei una delle persone più arroganti e pragmatiche (nel senso più negativo del termine) che io conosca. Sei il Francisco Lopez del tuo mondo. Ora ti aspetti il "MA" seguito da qualche sviolinata di complimenti. Mi dispiace non sarà così. Non aspettare mai niente, continua a correre, voltati indietro mentre fai un salto in avanti. Pensi al passato come si pensa a "Costa Crociere, la vacanza che ti manca"...e il tuo passato non è Big, il tuo passato è sentire l'odore del mare ogni mattina, il tuo passato è il tuo nascondiglio nel bosco, il tuo passato è il pensiero positivo che avevi nel futuro. So che ti scenderà una lacrima e so che non risponderai mai a questa lettera; sei brava a catalogare i concetti, a mettere le basi, a costruire i plinti, ma purtroppo hai paura delle altezze.

 

Ti saluto come Benigni e Troisi salutano Savonarola, sicura di farti sorridere

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