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Appuntamento con Chernobyl

Estate 2001.

 

Avevo deciso, sulle orme di un'altra famiglia, d'ospitare per i due mesi estivi, una bambina di Chernobyl. Durante l'attesa più volte ho provato ad immaginarla, ma non riuscivo ad abbozzare il suo viso, le sue mani......i suoi piedi. Sapevo solo che era femmina, che aveva sei anni e che viveva in istituto. All'aeroporto l'attesa è stata lunga, questi bambini non uscivano mai, nonostante l'aereo fosse atterrato da un bel po'.
Ecco poi uno squadrone di bambine e bambini biondi che saltavano in braccio a chi li aveva già ospitati. Facendomi largo fra questi, scorgo, sedute sulle sedie di metallo, due bambine che si danno la mano e dondolano le loro gambette secche. Mi avvicino, avevano un cappellino di cotone e indossavano calze a righe colorate e sandali fuori misura. Il loro colore di capelli era biondo chiaro, la pelle di pesca chiarissima. Sulle loro mani c'era scritto a penna il nome della famiglia che l'avrebbe ospitata.

La mia era quella di sinistra.

Mi sono chinata davanti a lei, l'ho guardata ed è stato AMORE.

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