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Alla mia famiglia

Questa lettera è per i miei familiari.

 

Stiamo vivendo in un momento in cui vedersi non è scontato. Anzi. Il vantaggio di vivere il Coronavirus nel 2020 è quello di avere dalla nostra parte tantissime tecnologie che ci aiutano a restare in contatto (per sentirci fondamentalmente meno soli).

La cosa che ho notato è che con la mia famiglia ci sentiamo e ci vediamo molto più spesso di quanto avremmo fatto nella normalità e stiamo riscoprendo dei rapporti che forse non c'erano mai stati. Le conversazioni sono più lunghe e non si limitano più ad un "Ciao come stai".

Per questo scrivo a voi; per dedicare questa lettera a mia mamma Luisa, mio papà Riccardo, a mia sorella che risponde sempre per prima, ai miei nipoti e ai miei zii. Voglio scrivere per dire loro che non vedo l'ora di vederli di nuovo e fare tesoro del rapporto che abbiamo iniziato a coltivare in questo periodo di crisi. Perché è vero, parliamo di periodo di crisi, ma questo non vuol dire che si debba parlare di crisi anche nei rapporti. Parlerei più di adattamento e rinascita.

Che ne dite?

​

Vi voglio bene,

Anonimo

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