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Al maestro Andrea Camilleri

Trapani, 26 marzo 2020

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Egregio  Maestro Camilleri,

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il mio nome è Alessia Piemonte. Sono un’aspirante scrittrice. Scrivo racconti gialli, thriller, horror e poi mi cimento anche nelle poesie, perché ogni tanto, mi piace immergermi in quel mondo romantico e introspettivo, anche solo per pochi attimi nel poter sfuggire alle problematiche della vita che essa mi impone. Ho sempre sognato di conoscerla per condividere con lei le mie opere,  gradendo un suo parere, anche severo. Questo purtroppo non è stato possibile e ciò mi rincresce tanto. Il tempo, non è stato magnanimo.... 

Ma, mi permetta, di dire che lei è stato il mio mentore. Il mio vettore per esplorare il mondo della letteratura, soprattutto giallista. Il suo stile sofisticato, intricato, folcloristico e farsesco, è stato il motore di molte mie storie. 

Quando scrivo, provo un’ avvolgente limpidezza che mi rende euforica, libera, viva, come se i miei polmoni fossero pizzicati da un accenno di brina, perché la scrittura ha accarezzato la mia anima:
aria pura, pulita e frizzante. 

Mi ritengo una sognatrice, a volte inconsistente, che vorrebbe razionalizzare per un obiettivo più concreto. Ma del resto… le migliori scoperte e innovazioni, non sono nate da un sogno?  La mia frenesia di raccontare, come un menestrello di corte, come un guitto di strada, come un vecchio saggio che vuole diffondere il suo bagaglio di storie antiche e eroiche, come un eccentrico ‘guru’, urla clamorosamente di essere esternata.

Vorrei passare i giorni a picchiare sulla tastiera, con le dita che riescono a stento a tenere il passo della storia o delle poesie, che mi corrono in mente. Funzionare al meglio le mie qualità, scrivendo con passione, dedizione, umiltà, onestà. 

Spero che lei, mi sosterrà dall’Alto e che il mio ‘cunto’ le piacerà.

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Con affetto,

 

Alessia Piemonte.

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