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15 Ottobre 2017

Una panchina in cima ad una collinetta aperta sulle vallate del Monferrato, all’ombra di una chiesa. Seduto su una panchina, lei sdraiata a studiare su un libro, con la testa poggiata sulle mie gambe. La musica in sottofondo, con un auricolare ciascuno. Il profumo delle caldarroste nel sacchettino a fianco, un bicchierino di miele per accompagnarle. La quiete intorno, gli ultimi raggi di sole della giornata sul viso, i colori dei primi tramonti autunnali. Sguardi e sorrisi impressi in foto dal calore eterno.

 

Ricordi di una giornata indimenticabile, scolpiti nella memoria. Perché la felicità, quella vera, è così rara ed unica che quando sei cosciente del momento in cui la stai vivendo, ne vivi ogni istante respirando e memorizzando ogni dettaglio, conscio che quell’idillio di serenità presto finirà, che quel treno ripartirà, ma che quei momenti vivranno per sempre nel tuo cuore. Ti terranno compagnia in ogni momento della tua vita. Diventeranno la tua ancora di salvezza, il ricordo in cui rifugiarti quando la vita ti starà travolgendo con il suo caos e il suo gelo. O quando sarà così immobile che i silenzi della tua casa troppo grande saranno rotti solo da quei sogni, spesso ad occhi aperti, di quei momenti così preziosi e così già dannatamente lontani nel tempo. Ma che, almeno loro, non ti feriranno e volteranno mai le spalle.

 

In attesa di nuovi sogni, che questa volta non siano passato, ma futuro. E del rumore della vita.

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